Percorsi individuali sulle strategie di studio

a cura di Enrico Rialti.


Metodo di studio: di cosa si tratta?

Sviluppare un reale metodo di studio, nel senso più alto di visione di come si vuole avere la “regia” del proprio percorso scolastico, può avere un grandissimo potere preventivo sul disagio, scolastico e non solo.
Il metodo è essenzialmente l’atteggiamento strategico di chi affronta le problematicità sperimentando nuove tecniche e strumenti al fine di riequilibrare una situazione di crisi.

Per raggiungere un metodo efficace (non esiste il metodo giusto o sbagliato, ma solo metodi efficaci o non efficaci) è necessario:

  • essere consapevoli dei propri punti di forza, dei propri punti di debolezza, delle proprie abitudini nello studio
  • sperimentare un ampio ventaglio di strategie diverse, nel rispetto del proprio stile di apprendimento
  • non temere l’errore in questa fase di sperimentazione delle strategie, ma affrontare le difficoltà come “sfide cognitive”
  • dotarsi di molti strumenti operativi nello studio, che non deve essere astratto ma concreto. Usare gli strumenti creativamente e criticamente
  • costruire delle routine che comprendano queste strategie efficaci e gli strumenti più idonei, organizzarsi e darsi regole
  • farsi aiutare in questo percorso: chiedere aiuto, farsi suggerire strategie e strumenti, lavorare con gli altri, accettare il controllo adulto, avere dei mentori, delle guide, dei coach che promuovano la motivazione e gratifichino l’impegno (per approfondimenti vedere le teorie di Borkowski)

In che modo il Tutor può aiutare lo studente a cercare un metodo di studio efficace?

Gli studenti hanno bisogno di figure autorevoli e significative che promuovano il raggiungimento di uno studio efficace. Il Tutor può sostenere questo percorso

  • aiutando lo studente a diventare più consapevole delle sue “caratteristiche” (le difficoltà che incontra e perché le incontra, i suoi punti di forza e come si manifestano, le sue abitudini nello studio e la loro efficacia/inefficacia)
  • suggerendo strategie alternative per lo studio (come organizzare il proprio lavoro, come gestire il proprio tempo, come controllare le distrazioni, come studiare i testi, come realizzare mappe concettuali/schemi/appunti, come affrontare le criticità di compiti ed esercizi)
  • insegnando l’uso di strumenti di studio ragionati, attivi e un uso consapevole della tecnologia (e guidare gli studenti con disturbi dell’apprendimento all’uso degli strumenti compensativi)
  • monitorando il percorso e stimolando il ragazzo all’organizzazione, nonché collaborando con la famiglia e la scuola
  • supportando lo studente nei momenti di difficoltà, sostenendo l’autostima, stimolando la motivazione

L’approccio utilizzato dai tutor di NuovaMente è incentrato sul lavoro uno-a-uno e sul bilanciamento tra le tecniche metacognitive, gli interventi task-oriented e i costrutti teorici del mentoring.

Cosa sono le Strategie Metacognitive, gli interventi Task-Oriented e il Mentoring?

La metacognizione è un ambito che fortemente si è diffuso negli anni, risultando un approccio di rilevata efficacia nell’intervento con i ragazzi con difficoltà scolastiche o con DSA. L’obiettivo cardine della metacognizione è lo sviluppo di una capacità di “pensare a come si pensa”, riflettere sul processo di apprendimento diventando consapevoli di cosa influenza, positivamente o negativamente, le prestazioni, aumentando quindi le possibilità di controllare il proprio processo di apprendimento.

Lo studente metacognitivo si interroga sul funzionamento della memoria, dell’attenzione, dei rapporti tra apprendimento ed emotività. Difficilmente uno studente sviluppa autonomamente questo atteggiamento, per questo la figura del Tutor è chiamata a fornire sufficienti occasioni di riflessione agli studenti per migliorare la loro abilità metacognitiva.

Gli approcci Task-Oriented bilanciano le tecniche metacognitive con suggerimenti molto pratici e incentrati sul tipo di compito che si sta affrontando: regole di studio, procedure operative, tutorial, linee guida, basate sulla disciplina che si sta affrontando, e orientate al raggiungimento di un risultato “prestazionale”.

Il Mentoring (tutoraggio individualizzato basato sulle soggettive necessità dello studente) si basa sulla rilevanza del rapporto educativo. Molte ricerche in letteratura confermano quanto l’attività di mentoring uno-ad-uno (tra adulto di riferimento e studente in difficoltà) possa avere un valore preventivo di notevole efficacia per i casi di disagio giovanile. Questi studi puntano proprio a sottolineare il ruolo dell’educatore come “riferimento sicuro” che aiuta l’apprendente a rendere la realtà intellegibile e accessibile organizzandone i molteplici stimoli in strutture di senso che, oltre al fine ultimo del processo di acquisizione, contemplano la dimensione emotiva e la sfruttano per decretare le gerarchie. Il ruolo della fiducia è dunque centrale per decretare il successo di un intervento educativo.

Come si svolgono i percorsi di Promozione delle Strategie di Studio?

Dopo un primo incontro conoscitivo con la famiglia (finalizzato a conoscere la storia del ragazzo, esplorare la visione della famiglia, ricostruire la visione della scuola, ipotizzare gli obiettivi dell’intervento, prendere visione di eventuale documentazione diagnostica per i casi di DSA o di altri disturbi dello sviluppo), il Tutor procede a un incontro conoscitivo con il ragazzo. Con gli adolescenti questo passaggio è fondamentale per conoscersi, condividere gli obiettivi e stipulare “un patto” collaborativo. Una volta strutturata una prima bozza di “progetto”, gli incontri con il ragazzo si svolgono in studio con cadenza variabile (in genere settimanale). Ogni incontro ha una durata di un’ora circa. Gli incontri procedono attraverso il seguente paradigma (adattato alle singole necessità del ragazzo): analisi delle difficoltà dello studente, analisi dei punti di forza, analisi delle abitudini di studio e della loro efficacia, promozione e sperimentazione di strategie di studio, introduzione/costruzione di strumenti operativi, applicazione delle strategie sui compiti del ragazzo e sui suoi materiali di studio, monitoraggio.

Questo percorso viene affiancato da incontri in itinere con la famiglia, incontri con la scuola. Per gli studenti con DSA o altri disturbi di apprendimento il Tutor può collaborare alla stesura del Piano Didattico Personalizzato. In base alle specifiche necessità il Tutor può redigere relazioni integrative per lo studente, la famiglia, gli insegnanti così come può attivare modalità di monitoraggio e supporto a distanza (attivazione di piattaforme didattiche online per la condivisione dei materiali, la supervisione del lavoro, chiarimenti). Il tutor deve puntare a mettere in condizione il ragazzo di diventare protagonista assoluto del suo apprendimento, che è la forma più alta di autonomia, non sostituendosi a lui, ma sostenendolo quando necessario, non insegnando meccanicamente una serie di strategie, ma essere esempio e strumento, essere, ovvero, presente ma con una presenza discreta e stimolante, non passivizzante per lo studente.